Informarci è un gesto d’amore verso i nostri piccoli

Svezzamento? Autosvezzamento? Cosa scegliere? Ho cercato per tanto tempo di capire cosa fosse giusto e cosa no ma alla fine sono arrivata alla conclusione che ogni genitore è libero di decidere quale tipologia di alimentazione introdurre al proprio bambino, che sia svezzamento, autosvezzamento o misto. Fondamentale è, però, l’informazione.

1. Obesità infantile e consumo di zuccheri

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), 41 milioni di bambini sotto i 5 anni nel mondo sono sovrappeso o obesi. L’OMS raccomanda che i bambini non consumino zuccheri liberi (quelli aggiunti o presenti naturalmente negli alimenti trasformati) per più del 10% del loro fabbisogno calorico giornaliero. Tuttavia, molti alimenti industriali, anche quelli destinati ai bambini, sono ricchi di zuccheri. Ad esempio, uno studio condotto dalla University of Glasgow ha rilevato che molti cibi per bambini contengono fino al 40% delle calorie provenienti da zuccheri aggiunti.

Uno studio pubblicato su The Lancet nel 2016 ha sottolineato che i bambini che consumano cibi ad alta densità calorica e zuccheri aggiunti sono maggiormente predisposti all’obesità e a malattie metaboliche, tra cui il diabete di tipo 2. Si stima che circa il 30% dei bambini in età scolare negli Stati Uniti siano in sovrappeso o obesi, una condizione fortemente correlata con l’eccessivo consumo di zuccheri e cibi ultraprocessati.

2. Danni renali e ipertensione causati dall’eccesso di sale

Il consumo eccessivo di sodio è un altro fattore di rischio per la salute nei bambini. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) suggerisce che i bambini sotto i 2 anni non dovrebbero consumare più di 2 g di sale al giorno. Tuttavia, uno studio pubblicato sulla rivista JAMA Pediatrics ha rilevato che molti alimenti per bambini contengono quantità di sale superiori a tali limiti. Ad esempio, alcuni omogeneizzati o alimenti pronti contengono fino a 0,5 g di sale per porzione, che rappresenta il 25% del limite massimo giornaliero raccomandato per un bambino di 1 anno.

Studi hanno dimostrato che un alto consumo di sale durante l’infanzia può portare a un aumento del rischio di ipertensione e danni ai reni. Un’analisi della European Society of Hypertension ha riscontrato che i bambini che consumano regolarmente alimenti salati (inclusi quelli industriali) sono più inclini a sviluppare ipertensione da adulti, un importante fattore di rischio per malattie cardiovascolari.

3. Additivi e conservanti negli alimenti industriali

Gli additivi alimentari, come i conservanti, coloranti e aromi artificiali, sono spesso utilizzati nei prodotti industriali destinati ai bambini. Alcuni di questi additivi sono stati collegati a effetti negativi sulla salute. Secondo un rapporto dell’European Food Safety Authority (EFSA), certi coloranti artificiali (come il tartrazina, un colorante giallo) sono stati associati a comportamenti iperattivi nei bambini, con conseguente aumento del rischio di disturbi dell’attenzione (ADHD).

Inoltre, i conservanti come i solfiti, usati per prevenire l’ossidazione degli alimenti, sono stati legati a reazioni allergiche in alcuni bambini. Un’indagine pubblicata sulla rivista Food and Chemical Toxicology ha rilevato che l’esposizione precoce ai conservanti può alterare la flora intestinale dei bambini, con effetti a lungo termine sulla salute digestiva e immunitaria.

4. Benefici degli alimenti freschi e naturali

Un’alimentazione basata su cibi freschi e naturali è associata a una riduzione dei rischi di malattie croniche. Un’analisi pubblicata sulla rivista American Journal of Clinical Nutrition ha dimostrato che i bambini che consumano alimenti freschi e cucinati in casa, ricchi di frutta, verdura e proteine magre, hanno un rischio significativamente inferiore di sviluppare obesità e diabete. I dati suggeriscono che, rispetto ai bambini che mangiano frequentemente cibi industriali, quelli che seguono una dieta basata su alimenti freschi hanno un 30% in meno di probabilità di essere obesi entro i 5 anni di età.

5. Prevenzione delle malattie croniche

Numerosi studi hanno evidenziato il ruolo cruciale di una corretta alimentazione nei primi anni di vita nella prevenzione di malattie croniche. Un studio longitudinale pubblicato su The Lancet Diabetes & Endocrinology ha seguito 15.000 bambini per oltre 10 anni e ha riscontrato che quelli che avevano seguito una dieta sana durante l’infanzia (ricca di frutta, verdura e cereali integrali) avevano il 40% in meno di probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari o diabete di tipo 2 da adulti rispetto a coloro che avevano consumato regolarmente cibi ad alta densità calorica e zuccheri aggiunti.

In conclusione…

I dati scientifici confermano che un’alimentazione sana e naturale durante il periodo dello svezzamento ha effetti duraturi sulla salute del bambino. L’eccessivo consumo di zuccheri, sale, additivi e conservanti presenti negli alimenti industriali aumenta il rischio di obesità, malattie metaboliche, ipertensione e disturbi intestinali. Al contrario, una dieta ricca di cibi freschi e naturali, povera di zuccheri e additivi, promuove una crescita sana e riduce il rischio di malattie croniche in età adulta. I dati suggeriscono che le scelte alimentari fatte in giovane età sono determinanti per la salute a lungo termine, con benefici significativi per lo sviluppo fisico, neurologico e immunitario del bambino.

Ogni genitore ama il proprio figlio, farebbe di tutto per lui e per garantirgli una vita felice e in salute. Ci impegniamo affinché non gli manchi nulla, affinché abbia il meglio, affinché possa diventare la versione migliore di se stesso. Impegniamoci anche a favorire la sua salute anche se questo significa rimboccarci le maniche e fare sacrifici, aggiungendo ulteriore lavoro alle nostre giornate.

Sono dell’idea che il minimo che possiamo fare è dare il massimo per la salute fisica e psicologica dei nostri figli.